ADOLESCENTI E PERFEZIONISMO OGGI

Il perfezionismo sembra un problema molto frequente e in aumento soprattutto in questa fase storica e purtroppo, è presente fin dalla prima infanzia, a partire dai primi anni di vita. I più piccoli non sentono solo la pressione sociale, dei familiari, delle loro aspettative, dell’ambiente scolastico o degli amici, ma anche quella social. Basta fare un giro nei vari social media che troviamo tutorial su come fare qualsiasi cosa “perfetta”. Vuoi fare una festa perfetta? Vuoi fare il regalo perfetto ecc… una ricerca della perfezione anche nelle nostre attività quotidiane, come se non si potesse più fare qualcosa di “normale”. Nella vetrina della rete sembrano tutto bravi in qualcosa, tutti capaci, tutti talenti, macchine da like. A volte credo non esistano più bambini “normali”. Ascolto continuamente genitori che raccontano di quanto siano orgogliosi delle performance dei loro figli e non di ciò che siano realmente i loro bambini. Questo porta un distacco tra genitore e figlio che potrebbe generare conseguenze interessanti.
il perfezionismo sembra nascere dalle pressioni familiari, da aspettative troppo elevate che i genitori riversano nei confronti dei loro figli. Si origina anche dalla paura di sbagliare, del giudizio e della valutazione di chi ci sta intorno.
Se l’attenzione è solo rivolta alla perfezione, allora questi ragazzi non godranno mai di nulla, poiché la loro attenzione sarà solo volta alla ricerca continua di qualcosa di inarrivabile, e questo non fa altro che generare angosce e sensi di vuoto, per una continua assenza del piacere, dove il piacere diviene qualcosa di sconosciuto che spaventa.
Nei casi più gravi si può andare incontro anche a un blocco, un rifiuto, un impuntarsi, un non voler andare più avanti. A volte preferiscono abbandonare ciò che stanno facendo perché non riescono a gestire le emozioni che si attivano e la paura di sbagliare.Tutto questo perfezionismo rischia anche di andare a intaccare l’autostima perché possono arrivare a pensare di non essere adeguati e di non essere in grado di fare le cose.I ragazzi oggi vivono già in una società altamente competitiva dove si respirano in ogni angolo le pressioni sociali e social. A volte serve riequilibrare e abbassare un po’ l’asticella, non si può pensare di essere al top in tutto. È importante lavorare sugli aspetti legati al piacere e al divertimento. Non possono diventare giudici troppo severi di se stessi, non godersi i propri risultati e non essere mai soddisfatti di se stessi.
Ricordiamoci che quella che conta non sono i giorni di vittoria, ma il percorso che si fa per raggiungerli..